La lunga e ben documentata vita del castello di Bismantova (posto sull’omonima Pietra, nell’attuale comune di Castelnovo ne’ Monti nella provincia di Reggio Emilia) si dispiega lungo tutti i secoli medievali sino all’età moderna. Le fonti scritte attestano la presenza di un castrum sulla Pietra dalla fine del VI fino al XVII secolo. In particolare esso ricoprì un ruolo strategico di primo piano tra XII e XIII secolo, periodo nel quale, nella fonte cronachistica, compare spesso come roccaforte sede di scontri. Ma non solo. Il castello si pone anche agli albori dell’Archeologia Medievale, essendo stato indagato nel 1865 da Gaetano Chierici, uno dei precursori della moderna archeologia. Questo scavo purtroppo non ha mai visto una pubblicazione completa. Il fil rouge, però, non si è mai spezzato ed è stato ripreso dall’Università di Bologna che a distanza di quasi un secolo e mezzo, nel 2012, ha effettuato una nuova campagna di scavi che ha avuto il pregio di dare una nuova contestualizzazione al castello. In questo contributo si è quindi dato spazio alla lunga storia del castello e grande rilievo a quei reperti vascolari ritrovati dal Chierici che ad oggi non avevano ancora conosciuto una pubblicazione, cosa che si rivela tanto più importante in quanto funzionale al recupero di dati di primaria importanza per la ricerca archeologica nell’Appennino reggiano. The long and well documented history of Bismantova castle (placed on the homonymic Pietra, in Castelnovo ne’ Monti town in Reggio Emilia province) unfolds throughout the medieval centuries until the modern age. Historical sources attest the presence of a castrum on the Pietra from the late VI until XVII century. In particular it played a leading strategic role between the XII and XIII century, period in which, in the chronicle sources, it appears often as a stronghold home to clashes. But not only. The castle represents one of the first example of Medieval Archaeology, being investigated in 1865 by Gaetano Chierici, one of the precursors of modern archaeology. Unfortunately this excavation has never been published completely. However remote nearly a century and half this common thread has never broken and has been taken up by Bologna University that has made a new archaeological excavation campaign in 2012, giving a new contextualization to the castle. Great importance has been given to the long history of the castle and to vascular artifacts found by Chierici, because they are still unpublished. The publication of these two pots is important to recover primary data for archaeological research in Apennine area in Reggio Emilia district.