Questo articolo illustra un confronto della lingua di sei politici italiani: Berlusconi, Bossi e D’Alema per il periodo 1994-1998 e Alfano, Renzi e Salvini per il periodo 2014-2016. I testi considerati comprendono comizi, post su Facebook e tweets. Il confronto si basa sull’analisi automatica di ricchezza e densità lessicale, incidenza del vocabolario di base e leggibilità. Lo scopo è verificare due assunti ampiamente condivisi: che la lingua dei politici sia andata semplificandosi e che i populisti comunichino in maniera più semplice degli altri leader. I risultati indicano che le due ipotesi sono in parte confermate dall’indice di leggibilità ma smentite dalle altre misurazioni. È dunque necessario riflettere sul ruolo dell’analisi automatica dei testi e sul concetto di lingua semplice