La regione Friuli Venezia Giulia, situata all’intersezione delle aree latina, germanica e slava, è caratterizzata dal contatto e dalla convivenza di più lingue, oltre all’italiano e alle sue varianti regionali. Il panorama romanzo, numericamente predominante, comprende soprattutto il friulano; l’insegnamento di questa lingua, come materia facoltativa e solo dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado (con la grave e incomprensibile esclusione della secondaria di secondo grado), è regolato dalla legge statale 482/1999 e dalla legge regionale 29/2007 e relativi regolamenti.
Concentrandosi sull’insegnamento della lingua friulana, questo contributo si propone di ripercorrere brevemente l’eredità dell’educazione plurilingue in Friuli, per poi affrontare la situazione attuale del friulano nelle scuole, con i suoi possibili punti di forza e di debolezza.
Nell’ultima parte del contributo verranno esaminate alcune questioni problematiche, come l’atteggiamento dei dirigenti scolastici e degli insegnanti nei confronti dell’educazione plurilingue e dell’inserimento della lingua friulana; la gestione delle attività alternative per gli alunni che non scelgono il friulano; la carenza di insegnanti con formazione specifica; la valutazione delle competenze degli insegnanti; la formazione didattica degli esperti esterni chiamati a insegnare il friulano in caso di mancanza di insegnanti qualificati.