Opzioni
Abstract
Landscape Rates, il paesaggio come commodity o brand, o medium che
richiama un sistema, un immaginario, capace, nell’immediato, di conferire
un valore temporaneo al bene o all’opera: quotazioni, considerazioni, ritmi
e velocità, tassi e percentuali, tariffe, costi, prezzi, corsi, ma anche merito e
ammirazione nei significati possibili per “rates”.
Il molteplice insito nei due termini apre ad ulteriori proiezioni generate dagli
immaginari costruiti o propri dei desideri, autentici o indotti, permeanti il
moderno e la contemporaneità. Autenticità e teatralità intese come due
condizioni, tutt’altro che contrapposte, del “Leisure” sono potenti strumenti
di contraffazione o riproduzione di immagini, architetture, riti, città o
paesaggi nel mercato globale di simulacri e luoghi comuni pensati e prodotti
per una ricezione, percezione, distratta: “And there, where the collective
seeks distraction, the tactically [taktisch] dominant element that rules over
the regrouping of apperception is by no means lacking.”1
Il noto saggio di Walter Benjamin, qui nella traduzione inglese operata sulla
prima versione, (con significativa attenzione all’originale tedesco del termine
“tattico”, incipit di un volume di “Grey Room” del 2010) specie nella riflessione
sulla strategia dei media, ancora una volta illustra con precisione lo sfondo
che genera un ampio spettro di media, dalle forme portate dell’immagine
fotoriprodotta, il cinema, alle arti plastiche, la musica, la danza.
Se l’accezione estensiva della teoria dei media prefigura una teoria della
percezione, alcune sottili ambiguità di significato, rimarcate nella traduzione
riportata e proposte dai curatori della rivista alla discussione, tra tattico
e tattile, qui sono da intendere come funzionali all’apertura, tramite una
trasposizione all’”immagine-affezione” deleuziana caratterizzante il consumo
contemporaneo del paesaggio-immagine, verso interpretazioni proiettive.
Come fondamentale diventa il nesso “seconda natura / sistema” che di fatto
ripropone la seconda natura stessa come apparato che simultaneamente
media l’oggetto della percezione e facendolo altera la propria natura
profonda: riconoscere la funzione del medium nei mutevoli paesaggi delle
economie sensoriali, nelle loro potenziali adattabilità a determinati tipi di
manovre utili a mettere in effetto, come aggiustamenti tattici, un nuovo
pattern appercettivo adeguato ad un ambiente alterato tecnologicamente.
Diritti
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