Prendendo avvio dalla nota posizione espressa da Emilio Gentile su religione della politica e religione civile, il saggio argomenta che vi è una consequenzialità logica tra le due "religioni" e che si constata una diretta transizione dall'una all'altra religione nelle epoche di crisi. Questa tesi viene presentata a partire dall'analisi dello statuto etico della modernità sul cui sfondo devono essere considerate le relazioni fra Stato, Chiesa, Potere Politico e Religione. In particolare vengono esaminate e messe in parallelo le tesi di Burckhardt sulla desacralizzazione del ondo e le tesi di weber sul disincanto per giungere a riconoscere che nella antropologia del "Kulturmesnsch"elaborata da Max Weber trova la sua teorizzazione la catastrofe dell'uomo moderno. Burckhardt e Weber, la ricostruzione storica dell'uno e la filosofia culturale dell'altro costituiscono un blocco culturale in cui il processo di secolarizzazione dell'europa viene interpretato con le tradizionali cateogrie provenienti dai codici linguistici e disciplinari dell'etica, della politica, del diritto. Di qui l'indicazione metodologica per uno studio storico-critico di tale blocco culturale basato sulla decostruzione di tali codici linguistici che riorienti la storiografia verso l'analisi.