Adeguato è ciò che corrisponde da vicino alla realtà. ll modo di esistere nel tempo di oggetti e spazi, il permanere come prodotto inseparabile di una costruzione stratificata, lo stare in relazione ad un contesto, l’assolvere una funzione fabbricando cornici d’ambiente, il disuso, il modificarsi per continuare ad essere presenti nel tempo presente, corrispondono da vicino a ciò che il progetto appare dover essere.
In Italia i frammenti di architetture minori nei paesaggi rurali, abbandonati o sotto utilizzati, assumono una veste paradigmatica di tale esplorazione. A novant’anni dalla ricerca di Pagano e Daniel sull’”Architettura rurale italiana” (1936), il bando del PNRR per la protezione e la “Valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” (2022) risulta il primo vero provvedimento volto alla salvaguardia di questa eredità marginale. Come rigenerare tali oggetti e spazi, senza tradirne le caratteristiche architettoniche e paesaggistiche espressione della loro ragion d’essere adeguata? Il tema è approfondito in un caso di studio e progetto di rigenerazione di tre piccole architetture con le relative cornici d’ambiente, da adeguare a isolario diffuso per la conoscenza e preservazione del paesaggio rurale barbaricino.