Vi si traccia un profilo evolutivo dell'industria bacologica italiana, dalle origini, successive all'epizoozia pebrinica e alla scoperta del metodo Pasteur di selezione cellulare e microscopica del seme bachi, fino all'Inchiesta Luzzatti-Cavasola. Tale comparto produttivo ebbe un notevole sviluppo tra fine '800 e inizio '900, consentendo di fronteggiare quasi del tutto l'ancora forte domanda della bachicoltura nazionale, e sviluppando sperimentazioni di nuove razze e incroci volte a consentire un incremento quali-quantitativo dei bozzoli prodotti.