L’articolo ha lo scopo di fare il punto sull’interpretazione del programma decorativo
dell’Augusto di Prima Porta. L’analisi delle singole figure consente di riferire la statua a un momento
molto vicino al 19 a.C. e di riconoscervi un monumento elaborato appositamente per la
villa di Prima Porta per celebrare il reditus di Augusto dalle provinciae transmarinae, ossia una nuova
forma di ingresso in città, e il buon esito dell’esercizio del suo imperium militiae negli anni
compresi tra il 23 e il 19. Quanto alla decorazione della corazza, viene ribadita l’identificazione
della figura che riceve le insegne con Marte e non con Roma o un’altra figura femminile. Nella
parte superiore della lorica, l’enfasi sullo spargimento della rugiada, separata dalla luce dell’Aurora,
segnala la volontà di sottolineare la convinzione personale di Augusto che nel momento della
profectio la rugiada fosse un omen per un prospero reditus come accadde nel corso del reupero
delle insegne partiche. Quanto alle due “province” il consueto riconoscimento di Gallia e Hispania
è confermato dal fatto che Augusto vi esercitava in quegli anni il proprio imperium militiae.