La complessità del territorio regionale e del caso veneziano in particolare, rappresenta uno spaccato di grande significato culturale e ambientale per lo studio dell'urbanistica italiana. Il caso di una città policentrica per eccellenza e dei suoi problemi, soprattutto legati al rapporto tra centro storico e nuovi insediamenti che lo circondano ai margini della Laguna, dai quali proprio tramite gli specchi d'acqua rimane separato, rappresenta un caso di grande interesse culturale per la comprensione dei fenomeni in atto tra centri storici e periferie o centri ad essi contermini. Il contributo evidenzia i principali fenomeni dimensionali in atto, legandoli ai processi di formazione e trasformazione recente della città, fino a toccare il tema degli squilibri presenti in una “città incompiuta” e i problemi della “città antica”, che da questi squilibri in parte dipendono. Il contributo si chiude con una domanda retorica, chiedendosi se ci sia la forza per “rifondare” Venezia, anche nel secolo a venire.