I materiali qui raccolti sono la trascrizione, ottimamente curata da una équipe di studiosi, di quaderni e taccuini utilizzati nel periodo compreso fra il 1949 e i primi anni Sessanta, quando lo scrittore comincia a tenere con continuità un suo «zibaldone» (un «mezzo – dichiarerà nella Agenda 1960 – per costringere nella minore genericità della forma scritta alcune cose che gli passano per la mente»).