Nell’anno appena concluso, il 2020, la pandemia da Covd-19 ha comportato, e sta comportando ancora, pesanti effetti sulle società di tutto il pianeta, sotto tutti i punti di vista. Lungi dall’essere scomparso, il virus si è propagato ampiamente in ogni angolo del globo e ha causato perdite ingenti (sia in termini di vite umane che in termini economici e sociali), modificando molte delle abitudini di comportamento di ogni singolo individuo. Infatti, per favorire il distanziamento sociale sono state attuate, dove possibile, misure innovative sia sotto il profilo lavorativo (smart working, ove possibile), sia sotto quello scolastico (DAD), oltre a chiusure generalizzate (e prolungate) per molte attività economiche e non solo. Sotto il profilo trasportistico tutto ciò ha causato una notevole riduzione degli spostamenti e dei tassi di mobilità rispetto al periodo ante-pandemia, con annesso un quasi totale azzeramento dei flussi turistici. I servizi di Trasporto Pubblico Locale (TPL), in quanto trattasi di funzioni essenziali e non comprimibili oltre una certa soglia minima, hanno risentito delle disposizioni attuate dal Governo atte a contenere la diffusione del contagio, soprattutto in termini di minori passeggeri trasportati. La città di Roma in particolare ha accusato particolarmente il colpo sperimentando un calo della domanda di trasporto senza precedenti (bisognerebbe tornare al periodo della Seconda Guerra Mondiale per una situazione forse paragonabile a quella attuale), che si è trasformata poi in una radicale trasformazione della distribuzione oraria degli spostamenti su tutte le modalità di trasporto. L’utenza, infatti, ha dovuto cambiare le proprie abitudini di spostamento redistribuendosi su fasce orarie diverse da quelle tradizionalmente considerate come “di punta”, con tutto ciò che ne consegue. Questo lavoro, mediante l’analisi dei dati settimanali relativi alle validazioni ai tornelli a bordo dei mezzi e agli accessi delle stazioni delle metropolitane e ferrovie urbane di Roma, tenta una prima stima di questi effetti sull’utenza del TPL della Capitale, distintamente per i servizi di trasporto su gomma e su metro-ferro mediante alcuni test statistici volti a misurare questo fenomeno. Ne emerge che, oltre alla riduzione in valore assoluto dei passeggeri viaggianti, cambia in modo significativo la distribuzione della domanda di trasporto rispetto all’anno precedente, per cui anche l’offerta andrebbe rimodulata conseguentemente per adeguarsi al nuovo scenario che si sta delineando.