Il regime fascista progettava di controllare una Spagna conservatrice e cattolica anche con l’appoggio concreto a movimenti antidemocratici prima del 1936. Con lo scoppio della guerra, il progetto venne rafforzato e sconvolto dallo scontro armato, prima solo spagnolo e quasi subito internazionale. Il governo nazionalista di Franco fu sostenuto largamente da Mussolini, ma il presunto “protettorato” di Roma su Burgos risentì di alcune inefficienze belliche (Guadalajara) e dell’evidente volontà del franchismo (il “fascismo spagnolo”) di mantenere prospettive di autonomia sul piano delle alleanze internazionali.