Il contributo affronta il tema della diffusione del culto di Apollo in Cisalpina nella fase di fondazione coloniaria. Per le élites tardo-repubblicane impegnate nella conquista dei territori cisalpini e nelle relative fondazioni coloniarie la scelta di Apollo ebbe radici nella duplice funzione del dio nella sua accezione delfica di protettore da e di vincitore dei Galli – secondo il modello simbolico del tentato assalto al santuario delfico da parte dei Galati nel 279-278 a.C. - in una sorta di linguaggio condiviso, una vera e propria koiné di motivi iconografici allusivi allo scontro con il barbaro o al barbaro in fuga; Apollo, in un certo senso, sanciva la legittimità dell’avanzata romana in Italia settentrionale.