Il presente lavoro analizza alcuni importanti sviluppi del pensiero hartiano secondo cui la riaffermazione del giusnaturalismo dipende dalla ragione che, con il suo ricorso alla metafisica - intesa come nucleo di assiomi indiscutibili sulla natura umana - in esso si trovano ben delineate verità elementari necessarie a comprendere efficacemente la genesi e lo scopo della morale e del diritto. Tali verità elementari, che Hart definisce “truismi”, già colte in modo perspicace da Hobbes e da Hume, fondano l’elemento centrale della teoria giusnaturalistica sullo scopo della sopravvivenza, riconoscendo in essa lo stadio essenziale del fine e del bene per l’uomo. In un raffronto con il pensiero di Hart sulla ricerca di un ‘elemento centrale indiscutibile’ che sostenga e incoraggi tutte le aspirazione umane - e che il giurista e filosofo britannico individua, come si è detto, nella sopravvivenza - Fuller ritiene, piuttosto, che l’elemento che governa le aspirazioni degli uomini si trovi in quella capacità esclusiva che li contraddistingue e grazie alla quale essi hanno saputo sopravvivere sino ad oggi: comunicare con i propri simili. Solo questo, per Fuller, in un accento critico nei confronti di Hart, può essere il principio che persegue il Diritto Naturale: conservare la capacità di comunicare.