La presenza di manodopera estera nelle aziende italiane richiede un adeguamento a livello anche linguistico. In particolare la legislazione nazionale sulla sicurezza sul lavoro prevede che i dipendenti siano in grado di seguire con successo le attività di formazione sui rischi generici e specifici legati alla professione. Emerge quindi la necessità di disporre di strumenti di rilevazione della competenza in italiano lingua seconda che siano adeguati
alla situazione e ai testi adottati durante la formazione. In questo contributo si analizza il caso di un’azienda di medie dimensioni del settore dei servizi che ha deciso di dotarsi di un test interno di lingua per i dipendenti stranieri fondato sulle specificità linguistiche e sui contenuti dei moduli sindacali di formazione sui rischi sul lavoro. Il risultato è un test con struttura modulare, di durata limitata, focalizzato sugli aspetti generali della morfosintassi e sul lessico della sicurezza sul lavoro. Lo strumento è stato provato con un piccolo campione di dipendenti e successivamente è stato adottato dall’azienda.