Il contributo muove da un'analisi dell'ordinanza n. 207 del 2018 della Corte costituzionale. Si tratta della decisione che ha avuto modo di pronunciarsi sulla questione della legittimità costituzionale della norma del codice penale che punisce l'aiuto al suicidio. La pronuncia, pur corredata da ampia motivazione, rinvia la decisione della questione ad una nuova udienza calendarizzata per settembre del 2019. Nel contributo ci si occupa dei profili processuali della pronuncia sostenendo in primo luogo che la Corte avrebbe potuto agevolmente pervenire ad una pronuncia di inammissibilità. In realtà nella decisione in esame la Corte evidenzia la tendenza a "dialogare" con il legislatore e ad intervenire anche in materie dove sembra non delinearsi una soluzione della questione a rime strettamente obbligate. Si tratta di una manifestazione di un certo attivismo giudiziario della Corte che in qualche misura trapela anche dalla relazione di fine anno del Presidente della Corte stessa.
