Le più recenti tecnologie dell’informazione riconfigurano la logica sottostante il rapporto di lavoro. Oltre all’integrazione dei tradizionali strumenti di sorveglianza, che consente un più profondo controllo, i dati personali dei lavoratori possono essere raccolti per la loro profilazione ed utilizzati in processi di decisione automatizzata che hanno un impatto significativo su molti aspetti della loro condizione lavorativa. In questo contributo si affronta questo tema anche con riferimento alla più recente giurisprudenza italiana al fine di valutarne la legittimità di tali trattamenti alla luce del Regolamento (UE) 2016/679, Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD).