Il Vesuvio è un vulcano esplosivo quiescente. Dall’ultima eruzione in poi, la ciclicità eruttiva che lo caratterizzava è andata diminuendo e il cratere, che allora era colmo di magma, si è svuotato. I detriti al suo interno si sono poi solidificati e hanno formato un tappo che ostruisce il camino magmatico. I fenomeni esterni hanno quindi smesso di manifestarsi e la popolazione ha cominciato a insediarsi sempre più in alto, convinta di uno “spegnimento” del vulcano. A oggi sono circa 700.000 gli abitanti che congestionano le pendici della più importante minaccia sul territorio italiano in termini di danno a persone, edifici e infrastrutture. Una minaccia concreta che, presto o tardi, si manifesterà.
Quiescenza infatti non è sinonimo di spegnimento. Un giorno, il vulcano si sveglierà. E quando accadrà, la popolazione sarà in grado di affrontare l’emergenza?
Questa tesi si propone di valutare l’efficacia del Piano di evacuazione e della sua comunicazione sulla base dei principi e delle pratiche stabilite dalla risk communication.
Mediante un’analisi dei Piani di emergenza e del ruolo degli attori coinvolti nella loro
predisposizione e diffusione, si cercherà di verificare la validità degli strumenti di comunicazione impiegati per informare la popolazione. Lo studio si avvarrà di una griglia di analisi strutturata per ricostruire l’evoluzione dei Piani di emergenza – ed evidenziarne le principali caratteristiche, con particolare attenzione sugli aspetti riguardanti le modalità di diffusione delle informazioni sul rischio vulcanico – e di alcune interviste
semi-strutturate a esperti del settore per approfondire aspetti specifici dell’analisi.