Il saggio affronta l’apparente inconciliabilità fra marxismo e nazione, evidenziando come i regimi comunisti dell'Europa orientale divennero ben presto consapevoli della necessità di recuperare i miti nazionali per legittimarsi nei confronti della popolazione e come la storiografia di regime fosse stata capace di costruire una nuova narrazione in cui nazionalismo e marxismo potessero coesistere senza eccessive difficoltà.