L’Autore, ricordate le diverse posizioni giurisprudenziali e dottrinali sulle modalità d’inoltro dell’impugnazione, analizza una recente decisione della suprema Corte, che ha ritenuto ammissibile un appello spedito con raccomandata recapitata tramite poste private. Si sofferma, in particolare, sull’innovatività della pronuncia, concernente un tema quasi inedito nella giurisprudenza penale e risolto, in più occasioni, in modo completamente opposto dai giudici civili.