Anche in queste pagine (come nelle precedenti Sull’elaborazione del Mio Carso di Scipio Slataper. Prime notizie) si studia la vicenda elaborativa del Mio Carso, un libro di lunga gestazione e di notevoli difficoltà di esecuzione, la cui necessità cresce e s’impone dopo la tragica morte di Anna, l’amata, nel maggio 1910. L’analisi si applica a un’unità poematica, dalla composizione anch’essa travagliata, la cosiddetta Calata, rilevante per le sue implicazioni ideologiche, poiché vi si può leggere l’attuale posizione di Slataper nei confronti di un problema politico e sociale di bruciante attualità in quell’intricato crocevia di nazionalità e di culture che era la Trieste del tempo, il rapporto sempre più conflittuale tra la componente italiana e quella slovena emergente. E proprio riferendosi all’elaborazione di questa parte Slataper dichiara la sua difficoltà di conquistare una scrittura essenziale e significativa, cui mira attraverso un lavoro correttorio che procede tendenzialmente sempre per sottrazione e concentrazione dell’enunciato.