La teoria linguistica dell’accento intensivo iniziale nel latino preistorico e la teoria del cosiddetto “ictus” intensivo nel verso dei poeti latini arcaici sono solo due ipotesi che in apparenza si sostengono a vicenda, ma in realtà urtano contro notevoli difficoltà. Si propone pertanto un’analisi alternativa, basata sull’ipotesi che l’apofonia nei composti latini sia funzionale alla fusione fonologica dei due membri composizionali. La conseguenza sul piano metrico è la negazione dell’esistenza di un ictus intensivo nel verso latino arcaico, di cui si ribadisce la sostanziale natura sensibile alla quantità sillabica.