A monte del loro core business, gli essiccatoi cooperativi friulani si occuparono, dalla fine degli anni '20, di moralizzare il commercio di seme bachi, la qual cosa implicò una non facile selezione delle ditte semaie e l'impegno a promuovere la prenotazione della semente per conto dei soci bachicoltori anche al fine di ammassare monti bozzoli più omogenei e di più elevato pregio commerciale. Nel corso degli anni '30 si giunse a convogliare gli ordinativi in via esclusiva presso gli essiccatoi bozzoli, alcuni dei quali molto attivi nel verificare puntualmente la qualità e la produttività del seme bachi acquistato. Va tuttavia segnalato che, dopo l'imposizione degli ammassi obbligatori, anche l'acquisto e la distribuzione della semente fu accentrata presso un unico organo provinciale, suscitando così la malcelata contrarietà degli essiccatoi cooperativi, cui fu sottratto il diritto di scegliere liberamente, nell'interesse dei bachicoltori locali, il più adatto seme bachi da allevare nella zona di competenza.