Elisabeth Schultz, nota in seguito con lo pseudonimo Adaïewsky con cui firmava le proprie composizioni e gli articoli di musicologia, fu una celebre pianista che si esibiva nelle sale delle più importanti capitali musicali europee. La voce si sofferma sugli anni trascorsi a Tarcento che permisero alla musicista di entrare a contatto con la villotta friulana. I suoi interessi etnomusicologici, apprezzati anche da Roberto Leydi, sono stati raccolti in alcuni interventi apparsi nelle pagine della «Rivista Musicale Italiana».