Il presente contributo si propone di prendere in considerazione le nuove sfide che
la crisi economica ha recentemente lanciato al costituzionalismo europeo. Prese nel loro
complesso, le misure adottate dall’Unione Europea possono essere considerate insoddisfacenti
e non del tutto in accordo con il quadro costituzionale europeo dei diritti sociali. In particolare,
gli strumenti giuridici che disciplinano le performance sia fiscali che economiche
degli Stati membri e, in misura molto più ampia, il rigoroso condizionalismo nel concedere
aiuti ai paesi in difficoltà economiche – anche se a volte adottato sotto forma di Trattati internazionali
– sono difficilmente compatibili con il principio di solidarietà concesso dalla
Carta europea dei diritti dell’uomo e con la questione fondamentale della coesione economica,
sociale e territoriale nell’Unione Europea. Queste tensioni non potrebbero essere risolte
da meri interventi giurisdizionali della Corte di Giustizia europea: esse hanno bisogno, piuttosto,
di una risposta unitaria dal punto di vista politico, a cominciare da una maggiore responsabilità
democratica delle istituzioni dell’Unione Europea.
