Il presente contributo si interroga sul bilanciamento tra libertà di iniziativa economica, con riferimento ad investimenti industriali "strategici", da un lato, e tutela ambientale dall'altro, con particolare riguardo per la protezione della biodiversità e degli ecosistemi. Partendo dal caso studio di un impianto industriale siderurgico che avrebbe dovuto essere realizzato nei pressi di un'area protetta, sono proposte alcune riflessioni sui due strumenti principali di tale bilanciamento (le valutazioni di incidenza ambientale e il principio di integrazione), come definiti nel quadro normativo internazionale e dell'Unione europea.