Il rapporto con l'antico muta radicalmente nella modernità. Dopo Vico l'antico è percepito come patria originaria dell'uomo, paradiso dell'infanzia, giovinezza della civiltà. L'elaborazione 'sentimentale' del classicismo rende però il rimpatrio impossibile e frammentario. Il tema classicistico si fonde dunque con quello dell'alienazione dell'uomo da sé e dalla propria storia. Di qui lo sviluppo di una 'filologia immaginaria' che tematizza - da Foscolo e Leopardi in poi - il complesso rapporto tra storia e origine.