L’articolo fornisce uno studio completo dei modelli letterari dell’epigramma prefatorio dell’Hexaemeron di Eugenio di Toledo, mettendo in luce i procedimenti di rifunzionalizzazione dei paradigmi letterari relativi al topos della Anrede an das Buch (Orazio, Marziale, Optaziano Profirio, Ausonio), alla luce del controverso rapporto che legava il poeta a Chidasvinto. Inoltre, la traduzione e l’analisi della epistola dedicatoria al re visigoto illustrano la logica e le caratteristiche della prosa dell’autore. Infine, il confronto formale tra l’epigramma e la recapitulatio sex dierum conclusiva dimostra l’intenzione consapevole di Eugenio di ricreare un’opera degna di un epigono dei grandi filologi e della biblioteca del re Chindasvinto.