Il saggio è dedicato al rapporto di Stumpf con Brentano, un problema critico di grande importanza per l’interpretazione del pensiero di entrambi gli autori. Gli scritti dedicati da Stumpf al maestro di Würzburg vengono analizzati sullo sfondo più ampio del complesso delle opere di Stumpf, il quale non smetterà mai di dimostrare ammirazione, gratitudine, devozione e autentica amicizia nei confronti di Brentano, minimizzando gli aspri contrasti che ebbero luogo. Si deve comunque evitare di confondere questi sentimenti con un’effettiva adesione alla lettera delle dottrine filosofiche brentaniane. La filosofia di Stumpf fu invece brentaniana nello spirito, anche se con una fondamentale precisazione: Stumpf aderì a una certa idea dei rapporti tra la filosofia e le scienze naturali, la quale gli era stata bensì trasmessa da Brentano, ma che in realtà Stumpf intese in modo diverso e lontano dalla concezione di quest’ultimo, giungendo così a una concezione originale della fenomenologia che si snoda in strettissima connessione, anziché in contrasto, con le scienze naturali.
