Opzioni
Disseminazione epidemica di un ceppo multiresistente di A. baumannii in un Ospedale del Nord Italia
2012
Abstract
Introduzione
A partire dal 2011 è stato registrato un forte incremento degli isolamenti di A. baumannii resistente ai carbapenemi negli
ospedali dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste. Questo lavoro ha avuto lo scopo di verificare l’appartenenza
degli isolati ad un unico clone epidemico, di individuarne il meccanismo di resistenza ai carbapenemi e di studiare i fattori
che ne hanno favorito la diffusione.
Metodi
Identificazione e antibiogramma degli isolati sono stati eseguiti con il sistema Vitek 2 e le MIC estese sono state valutate
con il test di microdiluizione in brodo. La tipizzazione è stata effettuata mediante macrorestrizione del DNA genomico con
ApaI. I geni delle beta-lattamasi e delle 16S rRNA metilasi sono stati cercati mediante PCR. Il consumo di antibiotici
sistemici è stato valutato in dose definita giornaliera (DDD) x 100 giornate di degenza.
Risultati
la tipizzazione ha confermato la diffusione di un ceppo di A. baumannii appartenente al complesso clonale 2. Tutti gli isolati
ad esso correlati erano multiresistenti, ma conservavano la suscettibilità alla colistina e MIC ≤2 per la tigeciclina. La
resistenza ai carbapenemi (MIC di imipenem=16-32 μg/ml) era riconducibile alla presenza del gene blaOXA-23, compreso tra
due copie con orientamento opposto della sequenza d’inserzione ISAba1. L’alto livello di resistenza agli aminoglicosidici
ha indotto a sospettare la presenza di una 16S rRNA metilasi, il cui determinante (armA) è stato poi individuato mediante
PCR.
Il confronto con isolati resistenti ai carbapenemi, raccolti nei cinque anni antecedenti al periodo di studio, ha dimostrato che
il ceppo responsabile dell’epidemia è stato isolato per la prima volta nell’ospedale all’inizio del 2009 ed ha causato un
piccolo numero di infezioni in vari reparti fino alla primavera 2011. La diffusione massiccia ha avuto luogo tra giugno ed
agosto 2011, a partire da un reparto dell’area di medicina. Il coinvolgimento di altri reparti è correlabile, almeno nelle fasi
iniziali dell’epidemia, con il trasferimento di pazienti infetti o colonizzati. Tra il 2008 ed il 2011, il consumo di antibiotici
sistemici negli ospedali dell’Azienda è aumentato del 16% e quello di carbapenemi del 73%. Gli incremento hanno
interessato soprattutto i reparti dell’area medica.
Conclusioni
Lo studio dimostra la diffusione nell’ospedale triestino di un ceppo di A. baumannii, portatore del gene blaOXA-23 e di armA,
già segnalato in precedenza nel Nord Europa e in un ospedale del Nord Italia.
Archivio
Diritti
metadata only access
Soggetti