Silvana Colella pone l’attenzione sull’intersezione tra “economia” e “letteratura” nei primi decenni dell’Ottocento. Due sono i concetti base tramite i quali nasce e cresce questo rapporto: quello di “agency” inteso come analisi del capitalismo come mezzo di produzione; e quello di “novel” come ridefinizione della funzione del genere romanzesco. Le aree di convergenza e di slittamento non sono delimitate ma sono presenti in tre configurazioni storico-ideologiche: nel dibattito sulla modalità di istruzione delle classi popolari, nelle pratiche divulgative e nelle politiche culturali.