Nel discorso pubblico occidentale emerge in modo stringente la necessità di riflettere sulla costruzione di un “nuovo umanesimo”.
Tuttavia, se da un lato la ricollocazione dell’uomo in termini valoriali, simbolici e culturali appare una opzione non differibile, dall’altro, una vasta serie di cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni ha reso arduo questo processo.
Complice un confuso liberalismo e un'ambigua libertà di pensiero, appare difficile individuare un riferimento affidabile e, a fronte del vuoto percepito, l'individuo ricerca nell'esaltazione di sé e nella composizione di relazioni precarie una struttura di attendibilità quanto mai effimera.