Gabriele D'Annunzio e Alceste De Ambris: due rappresentanti di pulsioni e progetti antidemocratici, sovversivi, rivoluzionari vivono a Fiume, occupata dal "Vate" con un manipolo di Legionari, un'esperienza unica in cui si mescolano estetismo e progetti rivoluzionari, patriottismo e velleità di fare di Fiume l'avamposto della liberazione dei popoli oppressi. A Fiume si incontrano e marciano congiuntamente, sotto la guida dei personaggi qui analizzati, le rispettive, spasmodiche, ricerche dell'" Uomo nuovo" e di una nuova grammatica politica, una fusione di arte e politica in cui l'una "contamina" l'altra.