In questa breve trattazione, volta alla comprensione della specialità della materia del “diritto del lavoro”,
deve essere considerato, come elemento di partenza, che “ogni attività umana, economicamente
rilevante, può essere oggetto di un rapporto di lavoro autonomo o subordinato” (come affermato dalla
Cassazione Civile in molteplici sentenze) e che addirittura molte attività “appaiono” identiche fattualmente
ma giuridicamente non lo sono (ad es. uno stage non è un rapporto di lavoro...).
Altresì, anche la natura del datore di lavoro (pubblico, privato, senza fine di lucro...) condiziona le
regole del rapporto. Sicché non è banale dire che “tutto può essere lavoro” ma che esso “è” lavoro solo
quando il Legislatore lo definisce come tale.
Pertanto in questo viaggio nel “diritto del lavoro” il filo conduttore è duplice: da un lato, la ricerca di
far comprendere che cosa sia lavoro, e cosa non lo sia; dall’altro, lo stimolo alla consapevolezza che
nel mercato del lavoro le diverse opzioni si intersecano tra loro, e che gli interpreti (la Dottrina e la
Giurisprudenza) cercano di ricomporre un mondo variegato e complesso, perché espressione della
varietà degli interessi e delle persone che lo animano.