Il contributo è dedicato a una delle pagine più interessanti del ricco capitolo delle traduzioni letterarie dal tedesco al friulano a cavallo tra Otto- e Novecento. L'attenzione per la poesia tedesca e il gusto della traduzione in friulano che si sono sviluppate nel Friuli austriaco a partire dalla seconda metà dell'Ottocento presenta indubbiamente caratteri di occasionalità, ma offre anche risultati eccellenti, come nel caso del filologo e glottologo Ugo Pellis (1882-1943). Il saggio commenta in particolare le sue traduzioni di "Meine Ruh ist hin", "Mater dolorosa" (dal "Faust") e del "Prometheus" di Goethe.