Durante l'estate del 1942 l'XI Corpo d'armata scatenò la sua offensiva mettendo a ferro e fuoco la Slovenia annessa. Fungeva da vademecum la circolare di Roatta: esecuzioni sommarie anche collettive, incendio di centri abitati, deportazione di nuclei sempre più consistenti di civili, distruzione di opere pubbliche, requisizioni di bestiame e derrate, furono all'ordine del giorno. Impegnati nelle operazioni sessantamila soldati di quattro divisioni più complementi. Il comandante del Corpo d'armata, generale Mario Robotti, era un piemontese tutto d'un pezzo. Seppe rendere ancor più draconiane le disposizioni del suo superiore Roatta. Passato alla storia per un suo commento durante il ciclo operativo ("Si ammazza troppo poco") aveva raccomandato sin dall'inizio.