Proprio come per i monumenti, i quadri o gli affreschi, anche le pellicole cinematografiche sono suscettibili di degrado nel tempo. Questo degrado ha origine nelle caratteristiche fisico-chimiche dei materiali di supporto, che necessitano pratiche specifiche di ripristino, specie se sottoposti ad usura o a condizioni climatiche inadeguate. Oltre a tali necessità, si aggiungono questioni legate alla storia del gusto e delle ideologie, che hanno determinato distruzioni di film in un avventuroso percorso di soppressioni volontarie, censure e riedizioni. Dunque di molti film non si trovano che versioni mutilate e varianti diverse.
Il restauro di un film, ovvero la pratica di recupero delle sue caratteristiche, include sia interventi sui fotogrammi che lavori di ricostruzione delle colonne audio, nel caso di film sonori. Così come si danneggiano le immagini nei fotogrammi, altrettanto fragili sono le colonne sonore, ovvero le aree delle pellicole cinematografiche in cui è registrato il suono, anche se la definizione di colonna sonora si è estesa dal termine tecnico, relativo all’area della pellicola, al più generico significato di suono presente in un film.
