L'articolo svolge alcune considerazioni sul “senso” di concetti come “vendetta”, “pena” (o sanzione) e “riparazione” (o perdono), a partire da un approccio di realismo giuridico, che individua nel diritto sia una componente negativa (pena, sanzione) che una positiva, ossia attribuzioni di facoltà, di possibilità di fare. I diritti vengono concepiti come relazioni sociali. Su queste basi, in conclusione si argomenta che la giustizia riparativa tende a individualizzare l’evento delittuoso, dopo che la razionalizzazione giuridica e la codifica della pena si sono sforzati nei secoli di rendere prevedibile il nesso crimine-sanzione.