Considerare in modo unitario il ciclo di sconvolgimenti politici e sociali che si snoda in corrispondenza delle due guerre mondiali è un’operazione che può essere inscritta nella prospettiva storiografica della «guerra dei Trent’anni del Novecento». Nel caso della frontiera alto-adriatica, le motivazioni scientifiche e le potenzialità conoscitive di tale approccio sono state riconosciute appieno da più generazioni di studi. Il presente contributo aspira a muoversi nel medesimo solco di periodizzazioni e categorie, a cominciare da quella di «frontiera adriatica» intesa come laboratorio storico di interrelazioni transnazionali. Da dove e attraverso quali modalità si formano le contraddizioni di fondo nel campo antifascista nell’alto Adriatico, perché e come esse vanno complicandosi nel tempo fino alla resa dei conti della Seconda guerra mondiale, sono le questioni principali intorno alle quali il saggio intende interrogarsi.