Recenti studi sperimentali ed epidemiologici hanno evidenziato che le relazioni esposizione-risposta incluse nello standard ISO 5349-1 per le vibrazioni mano-braccio e nello standard ISO 2631-1 per le vibrazioni trasmesse al corpo intero non sono predittive in modo soddisfacente degli effetti patologici agli arti superiori e al rachide nei lavoratori esposti.
In particolare, studi sperimentali ed epidemiologici hanno mostrato che curve di ponderazione delle vibrazioni mano-braccio che danno maggior peso alle medie e alte frequenze dei segnali vibratori sono più appropriate rispetto all’attuale curva di ponderazione ISO per predire l’incidenza del fenomeno di Raynaud (vibration induced white finger: VWF) nei lavoratori che usano utensili vibranti.
Alcuni studi epidemiologici hanno riportato un eccesso di rischio per disturbi o lesioni al rachide lombare in autisti professionisti esposti a livelli di vibrazioni al corpo intero inferiori al valore di azione stabilito dalla Direttiva EU e dal DLgs. 81/2008 (0.5 ms-2 r.m.s.). Dato che le patologie del rachide lombare sono di natura multifattoriale, lo standard ISO 2631-5, attualmente in fase di revisione, ha proposto l’adozione di due indicatori di dose interna: il “daily compressive dose” (Sed in MPa) e il “risk factor R” (adimensionale) che tengono conto non solo dello stress dinamico intraspinale causato dalle vibrazioni al corpo intero, ma anche di altri fattori noti per il potenziale lesivo al rachide, quali l’età, il peso corporeo, l’indice di massa corporea, e la durata dell’esposizione.
In questo lavoro, vengono riportate le evidenze fisiologiche, biodinamiche e epidemiologiche che sono alla base delle possibili revisioni delle relazioni esposizione-risposte nei lavoratori esposti a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio e al corpo intero.
