L’articolo prende spunto dalla nota vicenda della controversia sui vini Tocai (ungherese e friulano) per procedere alla ricostruzione della complessa normativa comunitaria sulla denominazione dei vini, anche alla luce del quadro internazionale di riferimento. Nel lavoro vengono valutate le interazioni tra detta normativa e i principi in materia di indicazioni d’origine. Il quesito di fondo al quale l’articolo fornisce una risposta è se tali principi impediscano sempre la coesistenza di denominazioni di diverso tipo (denominazioni d’origine e altre indicazioni omonime). Il lavoro conclude che – sebbene il diritto dell’Unione europea sia orientato verso la progressiva affermazione della prevalenza delle denominazioni d’origine – in un contesto articolato, come quello dei vini, indicazioni omonime di diverso tipo potrebbero coesistere in assenza di un rischio di confusione per il consumatore.