Quali sono le necessità che hanno spronato il processo di archiviazione della coreografia contemporanea e quali le problematiche concettuali e tecniche che sono emerse in seguito al suo processo di digitalizzazione? Come si è trasformata nell’era digitale l’esperienza psico-somatica del performer/danzatore e cosa resta di essa nella meta-rappresentazione archiviata e datata per mezzo dello strumento digitale? Nel confronto tra le varie espressioni di danza virtuale come si pone la figura del dance-maker/digital-artist/perfomer? Queste e molte altre sono state le domande che hanno nutrito il volume "Immaginare la danza. Corpi e visioni nell’era digitale", il quale si è posto l’obiettivo di aprire una riflessione sui cambiamenti che interessano l’arte della danza ― e la corporeità sulla quale questa pratica si fonda ― nell’era digitale. Guardando alla pratica coreografica contemporanea, questo saggio introduce i vissuti performativi di coloro che sono stati i testimoni del processo di digitalizzazione del pensiero coreografico.