Il patrizio veneziano Vincenzo Querini (1478-1514) fu uno dei migliori diplomatici della Repubblica di Venezia negli anni che precedettero la guerra della Lega di Cambrai; tuttavia l'attenzione della storiografia si è concentrata su di lui per la scelta compiuta assieme all'amico Tommaso Giustiniani, e in dissenso coll'altro amico fraterno Gasparo Contarini, di lasciare Venezia per entrare come eremita nell'eremo di Camaldoli. La voce biografica segue la sua attività di riformatore cattolico, culminata nella redazione- assieme al Giustiniani - di una nota proposta di riforma della chiesa, il Libellus ad Leonem X. Di questo testo si sottolinea lo slancio missionario, collegandolo con le precedenti esperienze del Querini nelle sue missioni diplomatiche, dove aveva raccolto informazioni di prima mano sulle scoperte geografiche dei Portoghesi e degli Spagnoli.