Il testo descrive come negli ultimi anni si sia sviluppata in FVG la possibilità di delineare e rendere operative forme di governance territoriale inclusive, strategiche e negoziate, in contesti fragili come quelli lagunari. Questa appare una necessità sempre più imprescindibile e per questo motivo sta nascendo in Europa la consapevolezza della opportunità di utilizzare uno strumento affine ai Contratti di Fiume, applicandolo proprio a questa tipologia di aree umide. Nasce così la possibilità di coordinare la pianificazione con la governance e la valorizzazione dei corpi idrici, in un’ottica non parziale (le “fasce” di tutela di diverso spessore comunemente considerate) ma di bacino idrico, consentendo di recuperare la “profondità del territorio”, sia nel senso dell’estensione, sia andando a mettere in gioco le molte dimensioni che, stratificandosi, lo hanno prodotto e ne garantiscono la tutela, pur in una visione che lo vede come soggetto in equilibrio instabile, cangiante, unico.
