All’interno della crisi che vive l’istituto della rappresentanza e, in generale, il sistema parlamentare all’inizio del Novecento, quadro acuito dalle conseguenze del primo conflitto mondiale, la Carta del Carnaro – frutto dell’Impresa fiumana e del lavorio di due personaggi agli antipodi come de Ambris e d’Annunzio – offre una soluzione originale e un impianto unico nel suo genere. Al centro è posta la questione sociale e la figura del lavoratore, attorno al quale si affiancano reminiscenze medievali e corporative al classico modello liberale frutto della Rivoluzione francese. Ne emerge un sistema rappresentativo tricamerale, a competenze differenti e con modalità di elezioni diverse tra loro, particolarmente suggestivo e con tendenze utopiche che, pur non avendo avuto possibilità di vedere concretamente il funzionamento, ispira ancora oggi, in un clima di rinnovato antiparlamentarismo, fascino ed interesse scientifico.