La scena è nell'Atene del VI secolo a.C. Dopo la caduta della tirannide, nel pieno della lotta fra i gruppi politici, maturano le condizioni per un'alleanza fra Clistene e il demos. L'accordo è finalizzato alla partecipazione del demos alla vita politica. L'avversario di Clistene, Isagora, invoca l'aiuto del re spartano Cleomene, ma il loro tentativo di rovesciare con la forza il nuovo corso si scontra con la resistenza del popolo ateniese, che porta a termine vittoriosamente l'assedio dell'Acropoli, dove si sono asserragliati gli occupanti. Ciò avviene in assenza di Clistene, che è in esilio, o di altri leaders. L'azione spontanea del demos presuppone che esso abbia maturato un senso di identità e questo senso di identità si è costruito nella lunga durata. Clistene non ha alitato la vita nel corpo inerte di un golem.
Assistiamo così alla costruzione del sistema politico in cui tenderanno a riconoscersi, con l'età delle grandi rivoluzioni moderne, l'Europa e gli Stati Uniti. La democrazia ateniese diviene il modello di un libero ed equo ordinamento delle istituzioni. Ad Atene non si inaugura, come pure è stato detto, la via speciale dell'Europa, la via che conduce ad Auschwitz. Atene indica invece il luogo in cui, anche e soprattutto per l'effettiva partecipazione popolare alla vita della polis, l'intelligenza sociale accumulata può impedire il ritorno della tirannide.
