La relazione tra diritti umani e dignità umana può apparire come una connessione per sé evidente, non suscettibile di discussione. Cionondimeno sulla dignità fanno leva, in tema di diritti, diverse e contrastanti valutazioni. Sicché il riferimento nominale alla dignità, non solo non è in grado di dirimere fondamentali questioni (morali, giuridiche e politiche) ma finisce per risultare anfibologico. A ben vedere, infatti, il rapporto tra dignità e diritti vede profilarsi un triplice ambito di questioni: anzitutto riguardo al significato della dignità, quindi in merito alla concezione dei diritti, infine in ordine al nesso essenziale tra dignità e diritti.
Il Libro presenta una riflessione che si dipana a partire dalla problematicità dell’esperienza. Viene considerata la nozione di dignità, come emerge dalle Dichiarazioni e dalle Convenzioni, e come essa si palesa particolarmente nella giurisprudenza costituzionale italiana. Parimenti sono analizzate la più diverse teorizzazioni contemporanee della dignità (in rapporto ai diritti), dedicando altresì una attenzione tematica al “Discorso sulla dignità dell’uomo” di Pico della Mirandola.
Considerando dignità e diritti sotto il profilo filosofico, pur nella molteplicità delle nozioni e delle formulazioni, traspare un duplice percorso, di fronte al quale la ricerca non può arrestarsi senza rinunciare a se medesima. Il bivio filosofico, che ne emerge, è quello che si apre, da un lato, tra la dignità intesa come dato e come compito (ovvero come qualità essenziale o acquisita), e dall’altro tra la dignità intesa come effetto di una rappresentazione o come risultato di una condizione. Donde consegue una rispettiva correlazione con i diritti.