Il saggio analizza il tema, sollevato da Adorno, della "humanitas" nella musica alla luce dell'opera di Beethoven. Lungi dal banalizzare l’umanesimo beethoveniano entro componenti storico-sociologiche o soggettivistiche, Adorno ci invita a riflettere sul significato ultimo della musica alla luce della humanitas di Beethoven. Per quasi un millennio a partire da Severino Boezio, la musica è stata istituzionalmente un’ars quadrivialis, una scienza esatta collocata accanto ad aritmetica, geometria ed astronomia: che senso ha dunque l' “umanesimo” nella musica? Da dove viene, quale è la sua radice? Nella lettura di Adorno, è attraverso l'antropologia – nella peculiare accezione hegeliana – che il discorso filosofico incontra la musica di Beethoven in un modo per certi versi inatteso ma particolarmente significativo, che chiarisce questo aspetto non troppo frequentato del rapporto tra Hegel e Beethoven.