Il saggio analizza il ruolo del colore nell'opera di Le Corbusier, non soltanto in riferimento ad alcune suo opere architettoniche, quali villa Savoye, il quartiere Fruges a Pessac, il Weissenhof a Stoccarda, il Convento de la Tourette ma anche in base alle scale cromatiche che ha realizzato per la ditta Salubra, la prima - di 43 colori - negli anni '30 del Novecento, la seconda - di 20 colori - negli anni '50. In particolare il ruolo del colore assume un ruolo centrale non soltanto per alcune facciate esterne - si pensi alle logge delle Unitè d'habitation - ma anche per le pareti interne che assumevano colorazioni diverse a seconda della posizione all'interno degli spazi dell'abitare.