Il referendum sulla fecondazione assistita. Analisi comparata tra i risultati nazionali e quelli del Friuli Venezia Giulia. Uno studio di geografia elettorale.
QUADERNI DEL CENTRO STUDI ECONOMICO POLITICI EZIO VANONI
Abstract
Il 12 e 13 giugno 2005 si è votato per i quattro referendum sull’abrogazione parziale della legge 40/2004, che regola in Italia la fecondazione assistita, la diagnosi preimpianto e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. La consultazione referendaria non ha raggiunto il quorum necessario per la sua validità, visto che ha partecipato soltanto il 25,9% degli aventi diritto (il quorum nel caso di referendum abrogativi è del cinquanta per cento più uno). I referendum sulla fecondazione assistita sono stati i meno votati in assoluto della storia della Repubblica Italiana. Proprio per questo diventa interessante analizzare la distribuzione territoriale del voto, per cercare di comprendere quanto i fattori socio-economici, i fattori culturali e i fattori politici abbiano influenzato le scelte dell’elettorato. Nel presente lavoro si vuole analizzare il comportamento di voto degli italiani, dopo aver definito alcuni aspetti teorici e metodologici per analizzare i dati. Viene fornita una breve sintesi della storia referendaria del nostro Paese e delle norme costituzionali che regolano questo importante strumento del sistema politico. In merito all’atteggiamento elettorale, viene fatta un’attenta disamina relativa alle variabili socio-economiche e politiche in grado di influenzare il comportamento di voto su scala nazionale. Mediante tecniche riferibili alla statistica bivariata e multivariata (come la cluster analysis) si cerca di individuare aree politiche omogenee, caratterizzate da un elevato livello di coerenza interna e per contro da elevato livello di diversità ed eterogeneità rispetto alle altre. Infine, i risultati ottenuti su base nazionale, relativi al solo referendum sulla fecondazione assistita, vengono posti a confronto con i risultati ottenuti nell’ambito della Regione Friuli Venezia Giulia, per identificare differenze e analogie tra il comportamento del corpo elettorale del Paese e di questa regione.